La percezione della forza della natura e’ indescrivibile. Il Ben Nevis in questi giorni e’ stato selvaggio. Il vento era cosi’ forte che ci buttava per terra. I fiocchi di neve erano pezzettini di ghiaccio che si scagliavano sulle guancie (l’unica pelle esposta) con violenza tanto da farti male. “Face scrub”, mi dicevo… E non c’era tempo di fermarsi per mangiare perche’ bastavano trenta secondi fermi per avere le mani congelate, e allora fra un nodo e l’altro ci si buttava in bocca qualcosa, qualsiasi cosa, perche’ la fame era aggressiva. Nonostante il goretex da testa ai piedi tornavamo in ostello bagnate fradicie. Certo non una vacanza riposante ma non so spiegarvi come la mia mente aveva trovato pace.
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Madonna nordkappp! La seconda foto e’ bellssima, intanto! E poi accidenti che coraggio! Non lo potrei mai fare ma lo capisco, ti capisco, devono essere sensazioni meravigliose! Grande orgoglio per te!
Bello, ma mi vien freddo solo a guardare le foto….
Però ti capisco, io ero contento a gelarmi in mezzo al fango, in un bosco delle Cotswolds, sotto la pioggia e con il Folletto in spalla, a cercare le tracce di una vecchia ferrovia dismessa.
Siamo strani, eh? 🙂
Le tracce delle ferrovia credo di avertele trovate io…
Esatto! 🙂
Tutta la mia ammirazione: capisco (anch’io farei grandi sforzi per le cose che mi interessano) ma non riuscirei mai a condividere questo (ho freddo anche dentro casa :-().
🙂 @tytania: grazie ma coraggio fino a un certo punto. Si e’ sempre assicurati con una corda. Io poi salivo sempre da seconda, che significa che l’attacco della mia corda era sempre sopra di me, quindi non potevo fare grandi cadute.
@DN&loricott: si il freddo purtroppo e’ un limite reale, pero’ e’ molta questione di equippaggiamento, che fa una differenza abissale. E poi l’esperienza insegna tanti trucchetti che aiutano, tipo cosa portare e come fare lo zaino. E comunque vedo che con la vostra (o solo di loricott?) “ossessione” per i treni mi capite… posso proprio dire di non avere conosciuto nessun’altra persona
non e’ un’ossessione: e’ un modo di essere (di Loricott).
Pero’ e’ riuscito, senza volere, a farmi appassionare alle architetture delle stazioni…
🙂 molto peculiare! Mi sono accorta che il mio commento e’ stato tranciato, dicevo “possoproprio dire di non avere conosciuto nessun’altra persona con questa passione”, ma avete capito…
congratulazioni e rispetto!!! io non so se mi ci metterei mai; a me piace il deserto…
ma è affascinante certo; chissà che non cambi idea
Toccar con mano è l’unico modo per scoprire!! Il deserto e il ghiaccio non si escludono a vicenda!!!
fantastico! grande St!
io ho provato ad arrampicare sul ghiaccio (da un ponte con quattro ghiaccioli pendenti…niente a che vedere col ben nevis..) però mi cago sotto… Preferisco la roccia!